Dispersione termica: cos’è

dispersione termica

Cos’è la dispersione termica e cosa comporta

Con questo termine si indica la facilità con cui il calore riesce ad attraversare le pareti di un edificio. Maggiore sarà la dispersione termica, più scarso sarà il potere isolante rispetto all’ambiente esterno. Il trasferimento del calore avviene naturalmente da caldo a freddo e uno scarso isolamento comporta un aumento della temperatura interna in estate ed una riduzione di quest’ultima in inverno. Tale problematica fa sì che il riscaldamento e la climatizzazione di un qualsiasi edificio vengano resi meno efficienti dalle “perdite”.
Dal punto di vista economico ed ecologico, una struttura ben isolata riduce gli sprechi e consente un notevole risparmio energetico, per questo è importante assicurarsi che gli edifici siano sempre aggiornati in termini di dispersione termica. Inoltre più una casa è all’avanguardia dal punto di vista dell’isolamento e dell’ottimizzazione energetica, maggiore sarà il suo valore e la sua appetibilità in caso di vendita.

Come si calcola la dispersione termica

Professionalmente questo calcolo avviene utilizzando dei software specifici che analizzano la composizione degli edifici e ne ricavano i livelli di dispersione in modo preciso.
Il metodo “fai-da-te” si basa sull’utilizzo di una formula matematica che prende in considerazione la composizione della zona in esame (il materiale), il suo spessore e la superficie di essa.

La formula avrà una forma del tipo:

λ (coefficiente di dispersione termica, espresso in W/m×K) ÷ spessore (espresso in metri) × superficie (espressa in metri quadri)= Energia trasmessa ogni secondo per ogni grado di differenza tra edificio ed esterno.
Il punto focale è sia il coefficiente di dispersione (più alto negli isolanti), sia lo spessore della parete presa in considerazione. Realizzando un’analisi di questo tipo per ogni superficie è possibile stimare a grandi linee quale sia il livello di isolamento del proprio edificio in modo piuttosto efficace.
In una casa pareti e tetto sono responsabili di circa l’85% della dispersione totale, rendendo interventi come la coibentazione dell’involucro edilizio tra i più efficaci in termini di costi/benefici. Porte e infissi sono in media responsabili solo per il 15% del totale, ciò rende la sostituzione di queste componenti un intervento spesso sopravvalutato.

Interventi utili a ridurre la dispersione termica

Le tecniche riguardo l’isolamento degli ambienti si sono evolute negli anni e la sensibilità rispetto ai cambiamenti climatici ha fatto sì che sempre più aziende investissero in ricerca sotto il profilo della riduzione dei consumi.
Quanto a rapporto cosi/benefici, l’insufflaggio delle pareti (riempimento delle intercapedini con una schiuma dall’alto potere isolante) è uno degli interventi più consigliati in termini di risparmio economico, ripagandosi in soli 5 anni.
Al contrario la sostituzione degli infissi datati con elementi più nuovi ed efficienti dal punto di vista energetico ha un impatto marginale, nonostante sia una delle prima strade che vengono intraprese.
Il cappotto esterno, metodo più efficiente per ridurre le dispersioni termiche, offre un ottimo risparmio annuo in termini di energia necessaria al riscaldamento degli interni, ma il suo costo elevato fa sì che tale intervento si ripaghi in circa 20 anni.
In ogni caso vengono costantemente rinnovati degli incentivi a favore delle opere di riqualificazione termica degli edifici, che consentono un grande risparmio dall’investimento iniziale e riducono il tempo necessario affinché il risparmio in bolletta vada a coprire le spese sostenute.

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