Caldaia: quando si deve effettuare la manutenzione?
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I dubbi sulla manutenzione ordinaria della caldaia sono molto diffusi. La normativa vigente riguardo gli impianti termici prevede che questi devono essere sottoposti a controlli e manutenzioni periodiche.
Esercizio, manutenzione, controllo e conduzione dell’impianto devono essere corrisposti dal proprietario dell’immobile. In caso di impianto centralizzato deve occuparsene l’amministratore di condominio.
Solitamente, in entrambi i casi questo onere viene trasferito a un tecnico professionista specializzato, facente parte di un’impresa del settore e in possesso dei relativi requisiti legislativi. Tale professionista è chiamato termo-idraulico caldaista.
Ma quando bisogna fare la manutenzione della caldaia?
Ecco di seguito una panoramica generale di ciò che è utile sapere riguardo tale argomento.
Manutenzione caldaia
Nell’effettuare la manutenzione della caldaia si procede alla pulizia del bruciatore e dello scambiatore di regolazione. Ciò è utile per verificare il suo corretto funzionamento, oltre a preservare nel tempo le sue prestazioni in maniera ottimale. Aiuta a garantire quindi:
- sicurezza;
- funzionalità;
- consumo di energia contenuto;
- ridotto inquinamento atmosferico.
La periodicità della manutenzione è riportata nel libretto delle istruzioni tecniche della caldaia. Generalmente le normative UNI e CEI prevedono che deve essere effettuata una volta all’anno. Discorso a parte per le caldaie ad alta efficienza che prevedono la manutenzione ogni biennio.
Dopo il controllo, il tecnico deve rilasciare al proprietario della caldaia un documento sulle verifiche effettuate e un apposito libretto di impianti compilato nelle parti pertinenti.
Rapporto di efficienza energetica dopo la manutenzione
La seconda verifica che viene eseguita nello stesso momento delle operazioni di manutenzione, riguarda il controllo dell’efficienza energetica.
Per gli impianti domestici alimentati a gasolio, legna e pallet, l’efficienza energetica o prova fumo, bollino blu, deve essere eseguita ogni due anni, mentre per gli impianti a gas metano o GPL, è prevista ogni quattro anni.
Alla fine delle operazioni di manutenzione il tecnico deve redigere e sottoscrivere il documento del rapporto di efficienza energetica in tre diverse copie:
- una per la persona responsabile dell’ impianto che deve allegarla al libretto di impianto;
- una per lo stesso manutentore;
- una destinata all’Autorità Competente per le dovute ispezioni.
Quest’ultima copia viene allegata al rispettivo bollino blu o verde, per la copertura delle spese di ispezione degli impianti termici. Il bollino viene apposto, dopo il controllo tecnico, negli impianti termici che hanno una potenza al di sotto di 35 Kw. Il bollino verde viene utilizzato su generatori di calore compresi tra 35 e 350 Kw.
Il controllo dei fumi o dell’efficienza energetica, riguarda la verifica della combustione dei fumi, necessario per essere sicuri del corretto rendimento della caldaia, l’indice di fumosità e la concentrazione di ossido di carbonio.
Manutenzione caldaia: perché è obbligatorio effettuarla
Far provvedere al tecnico specializzato di eseguire la manutenzione della caldaia nel periodo previsto, è obbligatorio per legge. Permette di verificare eventuali perdite di gas o un funzionamento errato che possono pregiudicare il corretto funzionamento della caldaia.
Oltre a poter creare danni alla salute dei soggetti che abitano nell’immobile in questione ed aumentare il consumo energetico e le conseguenti spese in bolletta.
Per essere sicuri di ottenere dalla propria caldaia tutto questo è quindi importante consultare un tecnico specializzato che effettua i lavori in modo corretto e nel rispetto delle leggi.
Il suo costo dipende dalla ditta della regione incaricata, il mancato rispetto di tale normativa che prevede la manutenzione della caldaia è punita con una sanzione pecuniaria.